Diastasi Addominale dopo la gravidanza

La diastasi addominale post-gravidanza è una condizione in cui i muscoli retti addominali, che normalmente sono uniti lungo la linea alba, si separano in modo anormale a causa dell'espansione dell'utero durante la gravidanza. Questa separazione può persistere dopo il parto, influenzando la funzionalità e l'aspetto dell'addome.

Diastasi Addominale sintomi

La manifestazione della diastasi post-gravidanza può variare in intensità. Mentre una leggera separazione è comune e può risolversi spontaneamente, una diastasi più ampia può causare problemi come debolezza muscolare, dolore lombare e un addome disteso. Visivamente, può apparire come una protrusione nella zona centrale dell'addome quando si tenta di alzarsi o contrarre i muscoli addominali. La valutazione della diastasi addominale post-gravidanza è generalmente eseguita in posizione supina. La persona è invitata a sollevare la testa e le spalle dal suolo, e un professionista della salute può misurare la larghezza della separazione tra i muscoli retti addominali. Questa misurazione può essere espressa in dita o centimetri, fornendo una valutazione della gravità della diastasi. Uno dei sintomi più comuni della diastasi dei retti è il mal di schiena. Quando i muscoli della parete addominale si separano, si perde il sostegno nella parte anteriore e centrale del corpo, compromettendo la struttura fisica del core e della postura. Il reclutamento muscolare cronico come questo si traduce in uno schema di compensazione che sottopone a stress e tensione i muscoli della schiena. I muscoli della schiena tendono a diventare eccessivamente tesi insieme ai muscoli posteriori della coscia, provocandoci dolore. Affrontare il mal di schiena come nuova madre o genitore esperto può essere infelice. Insieme alla diastasi dei retti, può sconvolgere completamente la tua vita. Dal sollevare, allattare e trasportare un neonato o un bambino piccolo, al trascinare seggiolini per auto, passeggini e borse grandi, al cambio dei pannolini e alle innumerevoli altre responsabilità che derivano dall'essere genitori: è quasi impossibile passare un momento senza usare i nostri muscoli centrali . Quando i nostri muscoli addominali si indeboliscono a causa della diastasi dei muscoli retti, il risultato è che i muscoli della schiena subiscono il peso maggiore di tutto questo sollevamento. Con un trattamento adeguato e il rafforzamento del core, i sintomi del mal di schiena dovuti alla diastasi dei muscoli retti possono migliorare e persino risolversi completamente. Possono verificarsi donne con diastasi dei rettiincontinenza urinaria o fecale, che è l'incapacità di controllare i movimenti della vescica o dell'intestino, causando la perdita involontaria di urina o feci. L'incontinenza da stress è una perdita quando si tossisce, si ride o si starnutisce. Come puoi immaginare, questa perdita può essere imbarazzante e incidere sulla qualità della vita. Se soffri di incontinenza da stress e hai subito (circa) 6 settimane di guarigione dopo il parto,iniziare la fisioterapia del pavimento pelvico. Eseguendo correttamente gli esercizi per il pavimento pelvico, puoi riconnetterti con il tuo corpo e riprendere il controllo dell'intestino e della vescica. Se la terapia fisica del pavimento pelvico è inefficace, al'urologo o l'uroginecologo possono offrire altre opzioni di trattamento.

Trattamento diastasi

Il trattamento della diastasi addominale post-gravidanza spesso coinvolge la fisioterapia. I fisioterapisti specializzati nel pavimento pelvico possono progettare programmi personalizzati per rafforzare i muscoli addominali e ridurre la separazione. Gli esercizi mirati a coinvolgere i muscoli profondi dell'addome e del pavimento pelvico sono spesso raccomandati. Gli esercizi di contrazione isometrica, noti anche come esercizi di "recupero del core", sono comuni nella gestione della diastasi. Questi esercizi coinvolgono il serrare i muscoli addominali senza muovere la colonna vertebrale o la pelvi. Gli esercizi di respirazione profonda possono anche essere incorporati per favorire il coinvolgimento dei muscoli del pavimento pelvico. Inoltre, è importante evitare attività che possano aggravare la diastasi, come gli esercizi che richiedono di sollevare le gambe da una posizione supina o l'esecuzione di crunch tradizionali. Una consulenza con un professionista della salute è essenziale per sviluppare un programma di esercizi sicuro ed efficace. Affrontare la diastasi addominale post-gravidanza richiede tempo e impegno. La combinazione di fisioterapia, esercizi mirati e modifiche dello stile di vita può contribuire a migliorare la funzionalità e l'aspetto dell'addome, consentendo una migliore qualità di vita dopo la gravidanza.

Piercing ai capezzoli come si Fa

Oggi giorno c'è una vasta scelta di gioielli per piercing ma soprattutto tanti tipi di piercing, la maggior parte delle persone hanno almeno un piercing all'orecchio. Alcuni piercing sono più comuni e possono influenzare le prospettive, mentre altri sono nascosti agli occhi della gente e vengono fatti solo per un piacere estetico e fisico della persona. Ad esempio i piercing genitali o ai capezzoli vengono fatti solo per un vostro piacere e saranno visibili solo per voi e il vostro partner (esclusivamente per chi lavora in uno strip).

Ci sono molte cose interessanti che si dovrebbe conoscere di questi piercing, ma soprattutto la loro storia è quella che dovremmo sapere. Nei tempi antichi i romani indossavano armature di cuoio dove erano posti sulla zona del seno degli anelli che servivano per appendere un mantello. Naturalmente i capezzoli al quel tempo non venivano forati.

A metà del 14° secolo le donne iniziarono a portare abiti con un enorme scollatura e la regina Isabella di Baviera introdusse nelle classi superiori degli abiti con l'apertura fino all'ombelico. Quindi le donne iniziarono a indossare questi abiti, e i capezzoli risultavano liberamente visualizzabili, e successivamente si è iniziato a indossare degli anelli con dei diamanti che venivano trafitti nel capezzolo.

Alla fine del 1890 gli anelli inseriti attraverso il capezzolo o entrambi i capezzoli e legati con una catena delicata, diventò di moda. Secondo le donne quel metodo serviva per mantenere i capezzoli in un'eccitazione costante. La comunità medica era sconvolta e indignata.

Le persone che hanno già sperimentato questo tipo di piercing hanno sostenuto che il piercing stesso non è scomodo e doloroso e che la procedura per realizzarlo non è cosi spaventosa e dolorosa come sembra. Essi sono più rari rispetto ad altri tipi di piercing. Se si vuole avere il piercing al capezzolo o piercing genitali, vi consiglio di scegliere sempre gioielli penetranti di alta qualità , sentendovi cosi al proprio agio!

Lifting per Viso e Collo per Ringiovanire

Il metodo numero uno, sicuramente quello più efficace, ma anche più invasivo per il ringiovanimento del collo e del viso è sicuramente rappresentato dal lifting. Si tratta di una procedura chirurgica vera e propria, piuttosto invasiva, ma che regala vent'anni di meno al volto eliminando rughe e segni del tempo dando nuova luminosità e vigore alla pelle.

I candidati ideali per un lifting sono quelle donne o uomini il cui viso e collo inizia ad avere un rilassamento cutaneo dovuto al passare del tempo. Allo stesso tempo la caratteristica che deve avere un buon paziente è comunque una buona elasticità della pelle. L'età ideale è compresa tra 40 e 60 anni, mai scendere sotto. Ci sono comunque anche persone ultra 60enni che decidono di fare questo intervento chirurgico. Se le condizioni di salute lo permettono, non ci sono particolari problematiche anche in questo caso.

La prima visita con il chirurgo

Nel primo incontro si valuta lo stato del viso, l'invecchiamento cutaneo, la struttura della pelle, delle ossa e dei muscoli sottostanti. Si discutono insieme al paziente le varie possibilità chirurgiche. Si verifica lo stato di salute, cercando di capire se ci sono problemi che potrebbero complicare l'intervento chirurgico, come ad esempio la pressione alta, problemi di coagulazione o cicatrici. Vengono spiegate le tecniche chirurgiche ed il tipo di anestesia da utilizzare. Il paziente deve essere edotto anche circa i rischi, che sono presenti. 

Il vostro chirurgo plastico vi darà istruzioni specifiche su come prepararsi per un intervento chirurgico, compresi gli orientamenti sui prodotti alimentari e l'assunzione di liquidi,o di eventuali medicinali e vitamine e su come lavare il viso. Dopo tutto ciò vengono prescritte una serie di analisi pre operatorie, ad esempio sangue, urine, lastre al torace, elettrocardiogramma. Se tutto ciò ha dato esito positivo si passa all'operazione chirurgica.

Come avviene chirurgicamente un Lifting del Viso

Esistono varie tecniche di lifting a seconda di cosa ciascun paziente desidera.


  • Minilifting : l'incisione inizia all'interno dei capelli, sull'attaccatura e si estende lungo l'orecchio fino ad arrivare dietro il lobo. Questa tecnica è indicata nei pazienti con moderato invecchiamento per ridare tono a guance cadenti e risistemare la mandibola del viso. 
    L'intervento in questo caso dura circa un'ora e mezza ed è eseguito in anestesia locale con sedazione.
  • Lifting viso totale: c'è un sollevamento cervico pieno. L 'incisione continua dietro l'orecchio e termina nei capelli. E 'indicato anche per chi vuole eliminare le pieghe del collo. L'intervento dura circa due ore ed è di solito eseguito in anestesia generale con un ricovero minimo di 24 ore.
In ambedue i casi il chirurgo sollleva e tira pelle e muscoli che andranno fissati in più punti dietro le orecchie e all' interno del cuoio capelluto. Dopodichè si suturano le cicatrici e vengono applicati dei punti.

Decorso post operatorio
dopo l'intervento il viso sarà gonfio con presenza di ecchimosi o lividi. Si avvertirà dolore ed una sensazione di oppressione e intorpidimento. Questi disturbi sono transitori e si risolvono spontaneamente e con l'aiuto di farmaci.

La maggior parte delle cicatrici sono nascoste nel cuoio capelluto sopra le tempie, dietro le orecchie e nelle pieghe del collo. Dopo 1 giorno vengono tolte le bende intorno al viso e dopo 1-2 settimane i punti.

Di solito, la terza settimana si ritorna alle normali attività, tra cui anche il lavoro. Per sport e sforzi, si aspettano anche 2 mesi.

Rischi


da normali lividi ed ecchimosi che scompaiono in pochi giorni a più complicate infezioni, sieromi e problemi cardio circolatori. La sensibilità della pelle, in particolare del lobo dell´orecchio e della regione pre-auricolare, potrà rimanere alterata per un periodo variabile, anche di qualche mese, ma solo raramente in modo permanente. In alcune aree si può manifestare un indurimento dei tessuti che può durare alcuni mesi dall'intervento di lifting del viso, per poi risolversi totalmente. 

Costi

Il costo medio di un lifting è di circa 5000 euro, ma il prezzo può variare ampiamente. La tariffa media di cui sopra comprende l'anestesia, i servizi in camera, le analisi preoperatorie, l'intervento e altre spese correlate. La spesa totale può variare in base all' esperienza del chirurgo, così come dipende dalla città in cui opera. A Roma ha un presso differente rispetto a Milano o Bergamo.

Alternative non chirurgiche

ci sono le iniezioni di filler dermali per le rughe come l'acido ialuronico e quelle con acido polilattico e collagene. Si tratta però di interventi con effetti limitati nel tempo, da 4 a 6 mesi.

Protesi dentali, ecco come risolvere la mancanza dei denti

La mancanza dei denti naturali può essere risolta grazie all’ausilio di protesi dentali, manufatti creati in laboratorio da odontotecnici specializzati e che permettono di risolvere tutte quelle fastidiose problematiche che possono insorgere in seguito alla caduta dei denti. Il materiale adoperato per la fabbricazione delle protesi dentali è la porcellana, la quale viene scelta per la solidità e per le specificità estetiche.

Le protesi si suddividono principalmente in due tipologie: le protesi mobili e le protesi fisse, la scelta di una o dell’altra tipologia dipende dalle condizioni in cui si trova il paziente e quindi dall’entità del problema che devono andare a risolvere. La prima tipologia, quindi le protesi mobili, è utilizzata quando si ha l’impellente bisogno di subentrare a intere arcate dentali oppure parte di esse e dato che queste protesi sono mobili, ovviamente, possono essere facilmente tolte e poi infilate un'altra volta quando se ne ha il bisogno.

 Le protesi mobili inoltre, possono essere a loro volta suddivise in ulteriori classificazioni, tre nello specifico:

1 la protesi mista- scheletrica, la quale propone una parte mobile ed una fissa che vanno ad unificarsi tra di loro grazie ad attacchi a scomparsa.

2 la protesi parziale, che viene fermata ai denti naturali rimasti, usando ganci o attacchi e viene detta scheletrato se mostra anche una configurazione di metallo che riveste il ruolo di appoggio

3 la protesi totale, la quale serve a riattivare le funzioni masticatorie, nel momento in cui queste sono già a carico della mucosa e dell’osso in assenza di denti, stando comunque attenti all’estetica del viso e di solito si vanno a creare in resina acrilica.

 La seconda tipologia di protesi dentale è costituita dalle protesi fisse, le quali servono per rifabbricare denti mancanti, con l’utilizzo di corone o capsule, o per ripristinare denti solo danneggiati. Come è possibili immaginare non possono essere tolte in nessun modo dal paziente e, come quelle mobili, si suddividono in tre tipologie:

1 protesi fissa di fissazione, la quale serve a suddividere nella maniera giusta le forze della masticazione.

2 protesi fissa di ricostruzione, serve a rifare le parti anatomiche del dente estratto in modo da proteggerlo dalla intera rovina.

3 protesi fissa di sostituzione, questa sostituisce completamente i denti naturali persi.

Sigaretta elettronica vietata ai minori

Dal suo lancio e diffusione, la sigaretta elettronica ha destato di giorno in giorno sempre più polemiche che riguardano più fronti: quello della salute, quello dell’utilità nello smettere di fumare, e quello dei minori.
Quest’ultimo è il punto più saliente poiché pare che a differenza della sigaretta tradizionale, quella elettronica invogli ancora di più i giovani a “provare” provocando di conseguenza dipendenza.


Le scuole sono il posto primario dove i giovani consumano il fumo o meglio dire “consumavano”! Da un paio di giorni infatti è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale il divieto di utilizzare questo prodotto a scuola con multe che possono arrivare fino a 6.000 euro. Ma non sono solo i ragazzi a dover stare in allerta, poiché il decreto interessa anche i negozianti i quali non potranno più vendere sigarette elettroniche contenenti di nicotina ai minori di 18 anni, pena una multa fino ai 9.000 euro.


Insomma è guerra aperta alla sigaretta elettronica la quale invece di aiutare a smettere di fumare pare stia facendo più “vittime” di quella tradizionale.
La colpa però non è da ricercare nel prodotto in sé per sé ma nell’uso che se né fa. Difatti la sigaretta elettronica se utilizzata nel modo giusto può aiutare a smettere di fumare.
Secondo gli psicologi infatti può essere un ottimo mezzo transitorio per ridurre poco alla volta la dipendenza dalla nicotina senza interromperla in modo drastico.


Questo anche grazie al fatto che così facendo il fumatore riesce inizialmente a mantenere la gestualità (altro motivo di dipendenza) e man mano a ridurre la quantità di nicotina fino a eliminarla totalmente.
C’è però chi non usa la sigaretta elettronica in questo modo, anzi la va ad aggiungere a quella tradizionale utilizzandola anche in posti dove in realtà sarebbe vietato fumare, approfittando dell’odore minimo che emette. Insomma sta al fumatore stabilire come desidera usare questo strumento che comunque non va assolutamente ritenuto innocuo.