Obbligo visita cardiologica anche per chi fa sport non agonistico

Obbligo di visita cardiologica al cuore anche per chi svolge attività fisica non agonistica e amatoriale. E' la richiesta della Società italiana di cardiologia (Sic) che presenta la campagna "battiti per il tuo cuore", servirà a sensibilizzare i ragazzi sui rischi al cuore nelle attività sportive. La visita cardiologica sarebbe utilissima per prevenire eventuali casi di morte improvvisa giovanile, che oggi ha un'incidenza negli under 35 di un caso ogni centomila l'anno. «Nello sport - afferma Gaetano Thiene, consigliere Sic e componente del Comitato scientifico della Fondazione - esiste un rischio di morte improvvisa tre volte superiore rispetto a quello dei giovani sedentari. Si tratta di arresti cardiaci da fibrillazione ventricolare». Non è chiaramente lo sforzo fisico che mette a repentaglio la vita dei giovani, «ma il fatto che il cuore, sottoposto ad un aumento di prestazione, cede improvvisamente per colpa di una malattia silenziosa. Consiglio quindi a tutti, anche a coloro che non praticano sport a livello agonistico, una visita cardiologica con elettrocardiogramma a riposo e da sforzo». In Italia un giovane su 10 fa sport agonistico, «ma per gli altri 9 non c'è difesa - prosegue Thiene - perchè sono molti quelli che fanno attività fisica per hobby, a livello amatoriale o nelle scuole». Nel 1980, per legge, fu inserita la visita cardiologica per lo sport agonistico. Da quella data a oggi c'è stato un calo del 90% dei casi di morte improvvisa. «Sono dati che tutto il mondo ci invidia - conclude Thiene - non vedo perchè questa misura non debba essere estesa anche alle attività sportive non agonistiche».