Sigaretta elettronica vietata ai minori

Dal suo lancio e diffusione, la sigaretta elettronica ha destato di giorno in giorno sempre più polemiche che riguardano più fronti: quello della salute, quello dell’utilità nello smettere di fumare, e quello dei minori.
Quest’ultimo è il punto più saliente poiché pare che a differenza della sigaretta tradizionale, quella elettronica invogli ancora di più i giovani a “provare” provocando di conseguenza dipendenza.


Le scuole sono il posto primario dove i giovani consumano il fumo o meglio dire “consumavano”! Da un paio di giorni infatti è stata pubblicata sulla gazzetta ufficiale il divieto di utilizzare questo prodotto a scuola con multe che possono arrivare fino a 6.000 euro. Ma non sono solo i ragazzi a dover stare in allerta, poiché il decreto interessa anche i negozianti i quali non potranno più vendere sigarette elettroniche contenenti di nicotina ai minori di 18 anni, pena una multa fino ai 9.000 euro.


Insomma è guerra aperta alla sigaretta elettronica la quale invece di aiutare a smettere di fumare pare stia facendo più “vittime” di quella tradizionale.
La colpa però non è da ricercare nel prodotto in sé per sé ma nell’uso che se né fa. Difatti la sigaretta elettronica se utilizzata nel modo giusto può aiutare a smettere di fumare.
Secondo gli psicologi infatti può essere un ottimo mezzo transitorio per ridurre poco alla volta la dipendenza dalla nicotina senza interromperla in modo drastico.


Questo anche grazie al fatto che così facendo il fumatore riesce inizialmente a mantenere la gestualità (altro motivo di dipendenza) e man mano a ridurre la quantità di nicotina fino a eliminarla totalmente.
C’è però chi non usa la sigaretta elettronica in questo modo, anzi la va ad aggiungere a quella tradizionale utilizzandola anche in posti dove in realtà sarebbe vietato fumare, approfittando dell’odore minimo che emette. Insomma sta al fumatore stabilire come desidera usare questo strumento che comunque non va assolutamente ritenuto innocuo.